La tecnica adottata dal mio predecessore (zio)
nella produzione di barbatelle, consisteva nel
potare le viti a novembre e infilare nel terreno
le porzioni di tralcio destinate allo scopo, con
il risultato che questi quasi mai attecchivano.
L'anno scorso ho deciso di dare una svolta
agli eventi potando in gennaio e conservando
i tralci in un secchio di sabbia umida chiuso in
un sacco di plastica, alla scopo di evitare la
disidratazione delle future barbatelle.
I risultati sono stati buoni: una ventina di tralci hanno
emesso le radici e alcuni sono stati trapiantati
qua e la intorno alla cascina. In attesa di poter
gustare i frutti di queste nuove viti, ho ripetuto
l'operazione...