Con un bollettino che indica prezzi
inferiori a quelli di trent'anni fa,
seminare mais non mi infonde un
grande entusiasmo....
..... per non pensarci, mi "ritiro" nell'orto,
preparo il terreno e semino i miei
soliti 10 kg di patate.
42 Kennebec + 31 Spunta
Dopo il taglio ho 240 pezzi seminati
a 90 cm tra le file e circa 30 sulla fila.
Negli ultimi anni qua da me seminano la soia,hai mai provato?Ciao.
RispondiEliminaAnche da me qualcuno semina la soia, io non ho mai provato, il problema è che con qualsiasi coltura è una lotta per portare a casa i costi e molto spesso non ci si riesce. Mentre aravo ho trovato un vecchissimo ferro di cavallo, mi affido a lui ;-) Ciao.
EliminaSono sicuro che ti porterà fortuna:-)
EliminaOgni volta che leggo del tuo mais rimango sbalordito.
RispondiEliminaPer me, piccolissimo agricoltore, è inconcepibile la monocoltura, e tanto meno una monocoltura come il mais (che da me neanche verrebbe).
Mi chiedo, e ti chiedo, come mai non variare? Come mai non fare qualche semplice rotazione?
Bene o male, se ti basi su di un aspetto prettamente economico, sei il primo a dire che non conviene più mettere questo seme...ed allora, perchè non cambiare?.
Siamo tutti sulla stessa barca, credimi: quest'anno ho avuto un problema molto grave con gli animali, ed ho avuto (e forse avrò) anche delle perdite consistenti.
Anche la stagionatura dei salumi è andata male, e mi son ritrovato a buttare ben due prosciutti enormi.
L'orzo seminato (in tre ettari) è spuntato solo in minima parte, e...preferirei non parlare del resto.
Mi chiedo quindi, visto che tutto è difficile in agricoltura, perchè non valutare la possibilità di dare respiro ai tuoi campi, arricchendo il tuo terreno in modo naturale (magari con la semina di leguminose...).
Se disponi di così tanta terra, potresti mettere a riposo una parte di questi, oppure seguire la regola della rotazione triennale...
Magari sono idee strampalate per te, ed avrai mille ed uno motivi per neanche prendere in considerazione quello che ho appena detto, ma...mi farebbe comunque piacere confrontarmi con te su questo tema.
Ti ringrazio e ti auguro una buona semina delle patate (io ne metto 25 kili proprio venerdì mattina).
ciao
A.A.
Le tue non sono idee strampalate, tutti i giorni penso a cosa potrei fare per cambiare qualcosa ma, puntualmente mi scontro con la realtà in cui mi trovo: 1) sono da solo e devo semplificare il più possibile i lavori; 2) devo produrre quello che viene richiesto nella mia zona. L'idea di sostituire il mais con una leguminosa da me ha due varianti: 1) soia, da vendere ai mangimifici con andamento economico simile a quello del mais, 2) erba medica, con il problema che io in cascina non ho altro posto per ricoverarla al riparo in quanto i portici sono già tutti occupati dai circa 450 balloni di fieno che già produco.
EliminaL'anno scorso avevo pensato di provare con il girasole da seme, ho dovuto accantonare il progetto in quanto i terzisti della zona non sono equipaggiati ne per la semina ne per la raccolta.
Il mio lamentarmi per gli scarsi guadagni non è dovuto alle scarse rese, cosa che farebbe pendere la bilancia verso l'introduzione di una rotazione per ovviare alla stanchezza del terreno, ma ai prezzi estremamente bassi non solo del mais (15 euro/q.le) ma anche di tutti gli altri nostri prodotti che sono tornati ai livelli di 30/40 anni fa, ho venduto il fieno a 12 euro/qle e adesso è sceso a 10 quando ricordo che nel 1980 era a 35000 lire/qle.
EliminaProbabilmente, visto da fuori, posso dare l'impressione di essere mentalmente proiettato verso la pensione ;-) e spesso lo penso anch'io, mio papà, alla mia età, aveva da poco costruito la stalla ma aveva due figli che potevano proseguire nel suo lavoro, mia figlia finito il liceo pensa di iscriversi a medicina, quindi devo cercare di programmare il mio futuro in base a questa situazione e alla convinzione che la vita è una sola e avendo ormai passato i 50 anni vorrei ridurre il carico di lavoro e le conseguenti preoccupazioni.
EliminaLa moda del momento spinge verso la coltivazione di specie orticole e io questa moda voglio seguirla .... purché confinata all'orticello.
Grazie per la chiacchierata e buona semina anche a te. Ciao.
Caro Emilio,
Eliminagrazie per queste tue risposte tanto esaustive.
Se ti fa piacere, vorrei continuare il confronto, andando per punti.
Per prima cosa, l'età: la mia cara Amica del Chianti m'insegna che a cinquantanni si può (e si deve) rinnovare l'azienda, proiettandosi certamente verso il futuro, ma concependo le possibilità dell'oggi.
In pratica, se non concepiamo l'Agricoltura nella sua evoluzione, rimarremo sempre un passo indietro, e quindi diventa fondamentale "modificare qualcosa lungo strada".
Modificare vuol anche dire abbandonare la tradizionale strada più comoda e, almeno in minima parte, ingegnarsi in qualcosa di alternativo.
Il discorso dell'orto, seppur lo concepisca poco (o forse niente) come "moda", ti spinge ad autoprodurti un prodotto che utilizza (seppur in minima parte) il tuo terreno.
Ampliare l'orto? Potrebbe essere una soluzione...
..ma tu dici che sei da solo, e che è più comodo continuare a fare come stai già facendo, mi sbaglio?
Secondo me noi Agricoltori la comodità dobbiamo togliercela dal cervello, e seppur l'anagrafe dica che io "posso fare questo ragionamento" rispetto magari ad un cinquantenne, il mio fisico è (molto probabilmente) più malandato di quello di un sessantenne, eppure...
Eppure dovremmo spronarci a tentare altre vie, sempre, ad ogni età, e non appollaiarci su "quel poco ma sicuro" che ci danno i mercati locali.
Non posso pensare che ti manchi l'entusiasmo: se tu partissi, ripeto anche con veramente poco, l'entusiasmo potrebbe solo aumentarti, ed esserti da sprono a compiere il passo successivo.
Non so Emilio..non voglio apparire presuntuoso ne tanto meno critico, anzi...è sempre così difficile fare questi discorsi davanti ad un computer anzichè ad un bel bicchiere di vino. Dico solo che forse tu hai quella terra che io mi sognerei di avere (in quantità dico), e che potresti fare chissà quante cose fregandotene del giudizio del vicino o del mercato locale, semplicemente...seguendo quell'entusiasmo di cui sopra.
E di entusiasmo ci si può anche campare, sai? Non dico di smetterla con il mais, ma magari destinare un ettaro ad altro...
A tal proposito, ricordando che il mais è (assieme alla soia) il prodotto che maggiormente viene gestito dalle multinazionali, che maggiormente è frutto di ibridazioni spinte, che maggiormente ti obbliga d un vincolo con le medesime ditte (che poi ti obbligano a quei determinati trattamenti e concimi chimici)...insomma, quel mais che ti da 15€/q.le, lasciandoti scontento, e che (magari) fa più danni che altro all'ambiente...per non parlare delle api (di cui anche gli amici "maiscoltori" hanno necessità!!!)...proprio quel mais...
...ricordandoti tutto questo, ti dico che deve esserci un'alternativa: magari senza guardarti attorno, ma semplicemente lanciando lo sguardo un pò oltre e concedendoti una novità.
Caro Emilio, ripeto: non prendere queste mie parole per assoluto, ne tanto meno per quello che non sono...
Mi piacerebbe solo leggere di te che hai....che ne so, abbandonato (almeno in parte), l'intensivo per fare qualcosa di diverso, nel rispetto anche della terra che ti ha dato i natali, e che sicuramente tanto amerai.
Non so...
Sarebbe per me un gran piacere poterne parlare a quattrocchi, ma il virtuale ci concede questa possibilità, e quindi la sfrutto con piacere.
Ciao e grazie per il tempo che mi hai dedicato
A.A.
Ciao A.A. di cose da raccontarci a quatrocchi ne avremmo davvero tante...accontentiamoci, per il momento, di questo scambio di opinioni.
EliminaPer farti capire quanto sia legato alla mia terra posso dirti che la mia famiglia lavora i miei terreni dal 1872....sono andato in stalla alle 5:30 il giorno della maturità, stessa cosa il giorno del matrimonio... ma, come dici tu, questo per noi è normale. Potrei raccontarti delle "battaglie" che abbiamo fatto io e mio fratello per far fare a mio papà e mio zio quei cambiamenti necessari per restare al passo con i tempi. Appena i "vecchi" ci hanno lasciato le redini del comando siamo passati dalla stalla a posta fissa alle vacche libere con la mungitura robotizzata http://cascinascovazza.blogspot.it/2009/12/amarcord.html poi, purtroppo, quando è morto mio fratello ho dovuto fare delle scelte molto dolorose abbandonando le vacche da latte.
E' senz'altro vero che a cinquant'anni si possono ancora fare progetti e cogliere le possibilità di cambiamento che ci si presentano, ad esempio quattro anni fa ho installato l'impianto fotovoltaico sul tetto della stalla; l'anno scorso mi sono interessato alla coltivazione del girasole quindi potrebbe succedere che capiti l'occasione di sperimentare altre coltivazioni. Ovviamente non si può andare avanti a coltivare mais a questi prezzi, a me risulterebbe comodo se cambiassero i prezzi ma, se così non fosse, dovrei per forza inventarmi qualcosa di nuovo.
Nella mia zona i miei 23 ettari mi collocano tra le aziende piccole però ho il vantaggio di non avere affitti da pagare e prezzi meno bassi di quelli attuali mi consentono almeno di sopravvivere, è anche per questo motivo che spero di non dover fare grossi cambiamenti. Il destinare una piccola parte della superficie ad un'altra coltura mi pone sempre davanti alle due alternative: 1) vendere al dettaglio - difficile per mancanza di tempo. 2) vendere al commerciante - prezzi basi.
.....forse c'è una terza alternativa: avere un A.A. come socio .....
A presto. Emilio.
Caro Emilio,
Eliminale tue parole mi hanno fatto riflettere a lungo, ed ho cercato di ponderare una mia risposta.
Hai toccato temi delicati e personali, e situazioni che certamente io non ho mai provato, e per questo ancor più rispetto riverso in queste mie parole.
Rispetto per il tuo percorso di vita, per le tue scelte, e per le tue aspettative....rispetto!
Continuo ad avere invece delle difficoltà nel condividere le scelte di oggi, ma la nostra discussione rischierebbe di impantanarsi in un antipatico dibattito tra due "ragioni" troppo diverse tra loro.
Invece sfrutto proprio la tua ultima battuta, e ti lancio una provocazione (non-provocazione): e se invece del sottoscritto ti cercassi un altro socio?
Magari più giovane, che porti ulteriore entusiasmo ed idee nella tua azienda, che ti aiuti a compiere quel cambiamento che (magari) ti potrebbe portare a fare altro.
Non posso pensare che in codesto pezzetto di mondo ci sia solo gente che pensa che la monocoltura sia l'unica soluzione...mi pare oltremodo impossibile.
Ci sarà un ragazzo fresco di studi, un figlio di agricoltori, un appassionato senza terra, un semplice investitore che possano essere da te contattati.
E non dirmi di no...questo sarebbe inconcepibile.
Se di una società tu avessi idea, beh...perchè non attivarti, perchè non cercare di fare un passo verso il nuovo ed il diverso?
Parliamo di 23 ettari...un grande, anzi..un ENORME potenziale.
io son solo un piccolo agricoltore, che fa un'agricoltura Naturale a 500m s.l.m., che vive in un ambiente ancora incontaminato, e che vuole (e deve) arrangiarsi, sempre pronto a sostenere le sue idee...sempre pronto a confrontarsi.
Ma non posso salire sin là da te in quelle pianure: codesta è la tua vita, e dovresti proprio lì da te cercare qualcuno che ti aiuti.
Ti assicuro Emilio che le mie parole sono colme di sorrisi e buoni propositi, e che il mio ottimismo mi porta sempre a pensare che alternative migliori esistano.
A presto
A.A.
Durante il difficile periodo della malattia che ha portato alla morte di mio fratello, qualche timido tentativo di trovare un collaboratore l'ho fatto ma il morale era molto basso e l'aver installato il robot di mungitura mi obbligava a trovare manodopera molto più specializzata di quella che solitamente richiede una stalla, probabilmente affrontando la ricerca con un altro stato d'animo avrei potuto ottenere risultati migliori. In quel momento l'obiettivo era quello di fare l'impossibile per vincere la malattia. Persa la battaglia mi rimaneva una famiglia a cui volevo dedicare più tempo e i genitori da assistere nella vecchiaia. Per la scelta di chiudere la stalla in molti mi hanno criticato ma, sebbene mi sia costato tantissimo, lo rifarei, posso dirlo soprattutto ora che mi ha da poco lasciato anche mio papà e il tempo che ho passato con lui non ha prezzo. Il destino ha voluto che le cose andassero diversamente da come le avevo sognate, lo stesso destino potrebbe mettere sulla mia strada un potenziale socio, spero di saperlo riconoscere e di dare il via al "rinascimento" della cascina.
EliminaCiao, Emilio.
Interessante sta discussione,proprio oggi ho parlato con il proprierario dei circa 11 campi che ho di fronte alla mia abitazione''Ciao Toni,cosa seminerai di bello quest'anno?''
RispondiElimina''Guarda ci sto pensando,forse niente non so più cosa conviene di questi tempi''
Ora io non capisco,l'agricoltura è la fonte di vita di questo dannato mondo e per una cosa o per l'altra c'è qualcuno che fa di tutto per complicare le cose.
Ma è così difficile capire che se non c'è qualcuno che pruduce mais,riso,frutta e verdura dal campo senza morire di fame non ci sarà futuro?
Se i prezzi rimangono questi, la cosa migliore da fare è quella di non seminare, siamo molto lontani dal riuscire a coprire i costi.
EliminaA volte mi sento un po' estremista ma penso che il non seminare sia l'unico modo per far capire a chi ci governa che le cose non possono andare avanti in questo modo. Mettere in piedi un evento colossale come l'expo con il titolo NUTRIRE IL PIANETA per poi sputare in faccia a chi con il suo lavoro il pianeta lo nutre, mi fa solo provare tanta tanta rabbia. Far trovare i campi incolti a tutti quelli che arriveranno in Italia per EXPO 2015 sarebbe un bel incentivo per riflettere.
Ciao Emilio.
Io sono ancora capace a mungere le vacche:-)
RispondiEliminaTi stai offrendo come socio ? :-) .....per il robot di mungitura serve un addetto che abbia anche buone capacità nell'uso del computer ..... ho trovato la persona giusta!
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